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Art. 51 Aree monofunzionali esistenti - Destinazioni d’uso delle componenti insediative da qualificare

51.1 I Comuni, nella predisposizione dei piani strutturali, individuano le aree monofunzionali esistenti e le distinguono almeno in:

  • a) aree a prevalente funzione per la produzione di beni;
  • b) aree a prevalente funzione per la produzione di servizi;
  • c) aree per la fruizione collettiva;

salvo più approfondite definizioni derivanti dagli specifici quadri conoscitivi.

Relativamente alle aree monofunzionali esistenti, gli strumenti di pianificazione comunale individuano quali aree debbano essere mantenute nella esistente configurazione fisica e nella specializzazione funzionale e quali di tali aree possano o debbano essere trasformate, conservando o meno l’esistente configurazione fisica, ma venendo destinate, in tutto o prevalentemente, ad utilizzazioni specialistiche, anche diverse da quelle in essere, o ad utilizzazioni plurime e complesse.

51.2 Nell’ambito delle trasformazioni previste, gli strumenti urbanistici comunali, in ragione delle caratteristiche dei suoli, determinano le superfici minime da mantenere permeabili, perseguendo, compatibilmente con gli usi stabiliti, la riduzione dell’impermeabilizzazione delle unità di spazio scoperto e delle aree libere, con il ricorso a tecniche costruttive delle pavimentazioni, che consentano lo smaltimento delle acque piovane e con l’incremento delle aree a verde.

51.3 Le parti parti urbanizzate ed edificate esistenti monofunzionali e specialistiche, che i piani

strutturali riconoscano da qualificare, anche con interventi di riconfigurazione urbana, e che siano accessibili dalle infrastrutture di trasporto lineari e puntuali, potranno, in relazione allo stato di funzionalità della rete di accesso, essere oggetto di previsioni insediative di servizi d’interesse territoriale sovracomunale (strutture per la didattica e la ricerca, strutture per la ricettività turistica, strutture congressuali, espositive, per lo sport, per la grande distribuzione commerciale, ecc..).

In particolare i Comuni, con centri ordinatori d’interesse primario e secondario, che presentino ambiti di riqualificazione con le seguenti opportunità:

  • - centralità delle aree da riqualificare, rispetto al sistema delle infrastrutture ed al bacino potenziale di utenza
  • - disponibilità di volumi edilizi, anche attraverso operazioni di recupero e ristrutturazione urbanistica,

possono assieme alla Provincia promuovere intese con l’università di Pisa , la Scuola Normale superiore, la Scuola Superiore S.Anna, C.N.R, per inserirvi sedi di attività per la didattica, la ricerca universitaria, stage pre e post laurea e ricettività e servizi vari, al fine di sviluppare specifici ambiti di studio connessi alla caratterizzazione socio-economica, ambientale, culturale e geografica del territorio.