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Art. 50 Aree plurifunzionali esistenti - Destinazioni d’uso delle componenti insediative

50.1 Disposizioni generali

50.1.1 Gli strumenti urbanistici comunali definiscono gli ambiti prevalentemente residenziali da sottoporre ad interventi di recupero e gli ambiti di riqualificazione urbana ed in ragione delle caratteristiche dei suoli determinano le superfici minime da mantenere permeabili, perseguendo la riduzione dell’attuale impermeabilizzazione degli spazi scoperti, con il ricorso a tecniche costruttive delle pavimentazioni, che consentano lo smaltimento delle acque piovane e con l’incremento delle aree a verde.

50.1.2 All’interno dei centri storici, delle aree consolidate e degli insediamenti prevalentemente residenziali, il piano strutturale e gli strumenti di governo del territorio promuovono attraverso apposite discipline e regolamenti:

  • - la razionale distribuzione delle funzioni, privilegiando la funzione residenziale stabile e le funzioni di servizio ai residenti;
  • - l’equilibrata presenza di funzioni residenziali turistiche temporanee e artigianali di prima necessità o commerciali di eccellenza;
  • - il recupero edilizio e urbanistico e funzionale dei centri storici;
  • - la riqualificazione funzionale, urbanistica e tecnologica degli insediamenti consolidati;
  • - la riqualificazione funzionale, formale e delle reti infrastrutturali della mobilità degli insediamenti periferici;
  • - l’incremento delle superfici a verde;
  • - la progressiva ciclo-pedonalizzazione delle aree centrali storiche e residenziali;
  • - la gerarchizzazione e specializzazione degli usi dei collegamenti viari esistenti;
  • - l’individuazione e l’organizzazione funzionale delle aree di interscambio modale di trasporto;
  • - la valorizzazione e la fruizione delle golene e delle vie d’acqua per i centri fluviali;
  • - il progressivo miglioramento della qualità dell’aria;
  • - l’adeguamento della rete acquedottistica;
  • - il completamento della rete fognaria duale e l’adeguamento della capacità degli impianti di depurazione e di riciclaggio dell’acqua;
  • - lo sviluppo delle reti telematiche.

50.1.3 Nelle aree dove sono allocate attività marginali che possono indurre degrado (depositi materiali edilizi e commercializzazione, depositi rottamazione, fiere e mercati) i Comuni verificano la compatibilità del mantenimento di tali funzioni in sito, previo interventi di riordino o in caso di incompatibilità con le funzioni prevalentemente residenziali, la riallocazione delle attività, recuperando le aree per standard urbanistici, funzioni ed attrezzature d’interesse generale ;

50.1.4 In caso di interventi di sostituzione edilizia o di allocazioni di nuove funzioni che comportino aumento di carico urbanistico sulle risorse, gli atti comunali per il governo del territorio documentano i servizi indispensabili a sostenere la maggiore domanda e le risorse economiche necessarie a tale soddisfacimento.

50.2 Disposizioni specifiche per il Sistema Territoriale della Pianura dell’Arno

50.2.1 Per i capoluoghi comunali del sistema territoriale dell’Arno, i piani strutturali sviluppano, in relazione alle funzioni esistenti e/o riconosciute dal P.T.C., alla popolazione servita ed alle regole conformative che hanno presieduto la propria vicenda insediativa, idonee discipline ed interventi atti a garantire l’accessibilità alle funzioni di scala interna a livello dei servizi comunali e l’accessibilità dall’esterno per quelli d’interesse sovracomunale (scuole superiori, ospedale, distretti sanitari, pretura, sedi di stage universitari, centri di ricerca, terme, carceri ecc….).

50.2.2 Nell’ambito del Sistema territoriale provinciale della Pianura dell’Arno, il piano strutturale di Pisa in relazione al ruolo di centro ordinatore ed attrattore di livello provinciale, per le funzioni terziario-direzionali e di servizio, per le funzioni amministrative dello Stato (Prefettura, Tribunale, Agenzia del Territorio per le entrate, Ufficio Catasto, Soprintendenza), per le funzioni didattico-culturali rappresentate dall’Università, dalle Scuole Superiori Universitarie e dai Centri di ricerca, per le funzioni sanitarie espresse dal nuovo polo ospedaliero di Cisanello, per la funzione culturale e ricreativa rappresentata dalle risorse monumentali, museali, ambientali e turistiche d’interesse sovraprovinciale, pur perseguendo il mantenimento delle funzioni di eccellenza presenti nel Centro Storico nelle loro sedi originarie, ove compatibili con le caratteristiche del contenitore edilizio e con il tessuto urbano, dovrà perseguire la distribuzione equilibrata delle funzioni, rispetto al territorio urbanizzato, al sistema infrastrutturale per la mobilità ed il trasporto, all’utenza servita.

In tale direzione il Comune di Pisa potrà promuovere intese con l’Università che favoriscano una allocazione di attività didattiche e per la ricerca universitaria, anche al di fuori del proprio territorio comunale.

Il piano strutturale di Pisa promuoverà anche il recupero del Centro Storico di Marina di Pisa , in relazione con la riqualificazione dell’area di Bocca dell’Arno e in accordo con le scelte progettuali per il porto e con il recupero e l’utilizzo residenziale e ricettivo delle ex Colonie del Calambrone.

50.2.3 I piani strutturali dei centri ordinatori d’interesse primario e secondario, potranno prevedere, in ambiti di ristrutturazione urbanistica posti in pianura, caratterizzati da una buona accessibilità da autostrade, da raccordi autostradali, da strade extraurbane principali, da strade extra urbane secondarie, anche l’ insediamento di servizi d’interesse sovracomunale, in particolare per attività didattiche e di ricerca universitaria e post-universitaria, legate alla caratterizzazione socio-economico della popolazione e dei territori, per attività turistico ricettive, per attività congressuali espositive, sportive, ecc., previe specifiche valutazioni che dimostrino che le infrastrutture (viarie e tecnologiche) esistenti e/o quelle previste rispondono o risponderanno pienamente, per caratteristiche strutturali e soluzioni assunte, alla funzione che viene loro assegnata.

50.2.4 Il piano strutturale dei Comuni di S.Giuliano e quello di Vicopisano, ed il Comune di Calci in caso risultino favorevoli le indagini , promuoveranno lo sviluppo delle potenzialità termali delle proprie acque e delle relative strutture di servizio sanitario, sportive, per il benessere e turistiche, anche in collegamento con iniziative nelle aree protette d’interesse locale (A.N.P.I.L).

50.2.5 Nei centri antichi, in particolare nei poli turistici di Pisa e S.Miniato i Comuni, avvalendosi anche dell’osservatorio provinciale del turismo, dovranno verificare che le attività per l’accoglienza e per la permanenza turistica, non determinino squilibri rispetto all’uso del centro da parte dei residenti e che le attività commerciali si confacciano per tipologia e livello qualitativo all’ambiente storico urbano.

50.2.6 I piani strutturali dei Comuni i cui centri e nuclei urbani si siano sviluppati in forma autonoma in affaccio o in prossimità del fiume Serchio e dall’Arno cureranno che gli eventuali nuovi accrescimenti insediativi non producano la saldatura dei diversi insediamenti, mediante la previsione di aree a verde o di aree protette, nelle quali sviluppare progetti ambientali per il miglioramento degli ecosistemi della flora e della fauna, finalizzati alla fruizione e valorizzazione delle visuali di interesse paesistico e dell’uso ricreativo e sportivo delle sponde e del fiume.

50.2.7 Per i nuclei urbani storici di collina del sistema territoriale della pianura dell’Arno, sia a carattere vallivo, che di crinale o pedecollinare, i piani strutturali disporranno idonee discipline che ne tutelino in particolare gli aspetti percettivi a distanza (qualità della percezione dell’insediamento in relazione con l’intorno) ed i varchi panoramici di pregio verso la pianura e verso gli elementi salienti del paesaggio circostante, definendo regole di crescita ammissibile in termini morfometrici .

50.3 Disposizioni specifiche per il Sistema Territoriale delle Colline Interne e Meridionali

50.3.1 Il Comune di Volterra, centro ordinatore primario, perseguirà nel Piano Strutturale per il suo centro urbano il mantenimento delle funzioni amministrative del potere locale, dell’istruzione superiore, della funzione sanitaria, delle funzioni di servizio alla residenza, sviluppando in termini qualitativi o e strutturali le funzioni di servizio culturale (museale, teatrale ecc..) e di servizio diretto all’utenza turistica nel tessuto storico urbano, nel rispetto di un prevalente uso da parte dei residenti, mentre, promuoverà lo spostamento di funzioni di servizio dirette verso l’esterno, di attività sportive, ricreative di livello anche sovracomunale, non compatibili con la qualità, la struttura urbanistica e l’immagine urbana, in Saline di Volterra, in modo da riconfigurarne gli usi, le funzioni anche di nodo intermodale, riqualificandone l’immagine e l’organizzazione distributiva.

50.3.2 Il piano strutturale di Pomarance valorizzerà in particolare l’ambito urbano di Larderello, tenendo conto della peculiarità del paesaggio, non solo urbano, derivante dalla presenza delle strutture edilizie e tecnologiche, connesse allo sfruttamento dell’energia endogena, che ha caratterizzato la storia socio-economica di buona parte del territorio e delle popolazioni del sub-sistema delle Colline dell’Alta Val di Cecina.

50.3.3 I piani strutturali dei Comuni i cui centri e nuclei urbani si siano sviluppati in affaccio o in prossimità del fiume Era o del fiume Cecina e dei loro affluenti, cureranno che gli eventuali nuovi accrescimenti insediativi non riducano la visuale o la fruibilità dei corsi d’acqua, mediante la previsione di aree a verde anche per uso ricreativo e sportivo o di aree protette, nelle quali sviluppare progetti ambientali per il miglioramento degli ecosistemi della flora e della fauna ,

50.3.4 Per i nuclei urbani storici di collina del sistema territoriale delle Colline Interne e Meridionali, sia a carattere vallivo, che di crinale o pedecollinare, i piani strutturali disporranno idonee discipline che ne tutelino in particolare gli aspetti percettivi a distanza (qualità della percezione dell’insediamento in relazione con l’intorno) ed i varchi panoramici di pregio verso la pianura e verso gli elementi salienti del paesaggio circostante, definendo regole di crescita ammissibile in termini morfometrici.