Statuto del Territorio del Piano Strutturale

Art. 35 Disciplina per la tutela dei beni culturali

1. I beni culturali individuati alla parte II del D.lgs.42/2004 sono soggetti alla specifica disciplina di tutela del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Per essi il PS prevede la conservazione, il recupero e la valorizzazione, in quanto patrimonio culturale del Comune di Reggello e costituenti nodi del sistema funzionale della rete del Sistema funzionale della cultura.

2. Il PO deve effettuare la puntuale ricognizione dei beni soggetti a vincolo architettonico presenti nel territorio comunale e promuovere l'effettuazione delle verifiche di sussistenza dell'interesse culturale sui beni tutelati ope legis9 ai sensi dell'art. 12 del D.lgs. 42/2004.

3. Gli interventi sui beni culturali sono soggetti ad autorizzazione rilasciata dalla competente Soprintendenza su richiesta del proprietario o detentore del bene. Per essi valgono anche le disposizioni contenute nel presente Statuto relativamente agli insediamenti ed ai centri e i nuclei storici.

9per effetto di una norma di legge

Art. 36 Disciplina dei beni paesaggistici

1. Nel territorio del Comune di Reggello sono individuate le seguenti aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.lgs. 42/04):

  • - "Zona di San Giovenale in comune di Reggello" identificata con D.M. 8/06/1977, G.U.174/1977;
  • - "Zona del Pratomagno sita nel comune di Reggello" identificata con D.M. 26/04/1973 G.U. 152/1973;
  • - "Zona Saltino Vallombrosa, sita nel comune di Reggello" identificata con D.M. 27/11/1952 G.U. 3/1953;
  • - "Zona ai lati dell'Autostrada del Sole" istituita con D.M. del 23/06/1967, G.U. 182/1967.

2. Per esse il PS deve recepire gli obiettivi per la tutela e la valorizzazione nonché misure e azioni per il controllo delle trasformazioni contenuti nella "Sezione 4 delle Schede dei beni paesaggistici soggetti a tutela ai sensi dell'art.136 del D.lgs. 42/2004" del PIT che il PO deve recepire nelle proprie disposizioni normative.

3. Ad esse si aggiungono le disposizioni contenute nel presente Statuto per le invarianti II "I caratteri ecosistemici del paesaggio" e III "Il carattere policentrico dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali" e per i tre sistemi territoriali del PS.

4. Il PO deve riportare nella propria cartografia la perimetrazione delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico.

5. La realizzazione di interventi negli immobili e nelle aree di interesse paesaggistico è oggetto di autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 146 del D.lgs. 42/2004 e secondo le disposizioni del Capo IV della Disciplina dei beni paesaggistici del PIT.

Art. 37 Disciplina delle Aree tutelate per legge

1. Le Aree tutelate per legge di cui all'art. 142 del D.lgs. 42/2004 e al Capo III della Disciplina dei beni paesaggistici del PIT, presenti nel territorio del Comune di Reggello sono le seguenti:

  • b) i laghi,
  • c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua,
  • d) le montagne per le parti eccedenti i 1200 metri sul livello del mare,
  • f) i parchi e le riserve nazionali o regionali,
  • g) i territori coperti da foreste e da boschi,
  • h) le zone gravate da usi civici,
  • m) le zone di interesse archeologico.

2. Per ciascuna categoria di beni, in coerenza con la Disciplina dei beni paesaggistici del PIT. Il PO e gli altri strumenti di attuazione del PS devono recepire le prescrizioni d'uso contenute negli artt. 8, 9, 11, 12,13 e 14 del Capo III della suddetta Disciplina e quelle contenute nel presente Statuto.

3. Nel caso in cui sullo stesso argomento siano presenti diverse prescrizioni prevale la disposizione più restrittiva.

Art. 38 Disposizioni per l'intervisibilità dei beni paesaggistici

Poiché il PIT intende preservare le caratteristiche identitarie qualificanti dei contesti locali, sia attuali e sia storiche, il PS con la Tavola 9 della Intervisibilità dei beni paesaggistici vuole garantire la persistenza delle visuali e degli assetti paesistici che storicamente connotano la percezione del territorio di Reggello. Essa comprende le parti del territorio nelle quali le condizioni visuali e percettive del contesto paesaggistico sono particolarmente rappresentative. Conseguentemente il PS stabilisce che il PO e gli altri strumenti della pianificazione devono valorizzare i punti panoramici, con particolare riferimento alle aree turistico ricettive del Saltino, delle ANPIL delle Balze e di S. Antonio e l'intero complesso di Vallombrosa e a tal fine devono essere individuati aree di sosta e belvederi lungo le strade panoramiche e sulla viabilità storica.

Per le aree individuate nella suddetta Tavola 9 valgono le seguenti prescrizioni:

  • - la tutela degli aspetti morfotipologici e paesaggistici;
  • - la tutela delle relazioni tra gli elementi costitutivi del patrimonio territoriale;
  • - la definizione nel PO delle regole generative, di utilizzazione, di manutenzione e di trasformazione del patrimonio territoriale che ne assicurano la persistenza;
  • - la coincidenza nelle colture agrarie della fascia utile di margine con la fascia valida ai fini della intervisibilità;
  • - mantenere ed ove necessario migliorare la qualità delle relazioni percettive tra insediamenti e contesto paesaggistico, disciplinando le trasformazioni nelle aree di transizione tra insediamenti compatti recenti e territorio rurale;
  • - le trasformazioni di aree boscate devono considerare e tutelare l'intervisibilità.
Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:53