Statuto del Territorio del Piano Strutturale

Art. 60.2 Disposizioni per il territorio urbanizzato

Art. 60.2.1 – disposizioni per l’Insediamento di Vaggio- N.8

1.L’insediamento è incluso in parte nel Comune di Castelfranco Piandiscò. La parte di competenza del Comune di Reggello, perimetrata ai sensi dell’art. 4 della l.r. 65/2014, ricomprende al suo interno la parte più antica della frazione e ha uno sviluppo di tipo lineare lungo la SP 87. Per essa il PO deve procedere all’aggiornamento e completamento della classificazione degli edifici storici al fine di assicurarne la tutela dei valori storico/architettonici e testimoniali.

2. L’insediamento è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.R.8 Tessuto lineare” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT.

3. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti al sistema insediativo di Vaggio appartenente all’UTOE 3:

  • - identificare progetti di trasformazione a sostegno del sistema urbano policentrico, con interventi di addensamento dei nodi urbani con spazi pubblici, servizi e spazi intermodali e apertura di varchi di discontinuità nel tessuto lineare lungo strada utili a favorire la continuità paesaggistica ed ambientale;
  • - contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di edificazione lungo gli assi stradali e sui retri dell’edificato esistente;
  • - ricorso a modelli di recupero che favoriscano forme di “albergo diffuso”, accompagnando tale progetto con infrastrutture a rete che consentano la fruizione dei luoghi di interesse turistico;
  • - prevedere la costituzione di un centro commerciale naturale e un mercatale per la vendita e la valorizzazione delle produzioni tipiche a chilometro zero;
  • - riprogettare il “bordo costruito” con azioni di qualificazione paesaggistica per frenare i processi di dispersione insediativa, anche tramite l’istituzione di una “cintura verde” periurbana che renda permeabile il passaggio dalla città alla campagna;
  • - migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all’edificato;
  • - progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana, come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano periferico, creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica con gli spazi verdi dell’aperta campagna e con la città compatta;
  • - prevedere interventi mirati alla rigenerazione urbana, da attuare nelle aree appositamente indicate nella tav.13 e secondo quanto disposto al successivo art.64
  • - migliorare l’accessibilità del sistema urbano con la creazione di una rete della mobilità lenta.

Art. 60.2.2 – disposizioni per l’Insediamento di Montanino- N.9

1. La perimetrazione effettuata ai sensi dell’art. 4 della l.r.65/2014, comprende al suo interno la parte più antica della frazione, che si trova nella porzione residenziale, di scarsa consistenza, sviluppatasi con andamento lineare lungo la strada per Cascia, così come gli stabilimenti produttivi. Per essa il PO deve procedere all’aggiornamento e completamento della classificazione degli edifici storici al fine di assicurarne la tutela dei valori storico/architettonici e testimoniali.

2. L’insediamento è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.R.8 Tessuto lineare” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT.

3. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti al sistema insediativo di Montanino appartenente all’UTOE 3:

  • - identificare progetti di trasformazione a sostegno del sistema urbano policentrico, con interventi di addensamento dei nodi urbani con spazi pubblici, servizi e spazi intermodali e apertura di varchi di discontinuità nel tessuto lineare lungo strada utili a favorire la continuità paesaggistica ed ambientale;
  • - contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di edificazione lungo gli assi stradali e sui retri dell’edificato esistente;
  • - ricorso a modelli di recupero che favoriscano forme di “albergo diffuso”, accompagnando tale progetto con infrastrutture a rete che consentano la fruizione dei luoghi di interesse turistico;
  • - attuare strategie per il potenziamento delle attività produttivo/artigianali e sviluppo di attività per la loro valorizzazione;
  • - prevedere la costituzione di un centro commerciale naturale e un mercatale per la vendita e la valorizzazione delle produzioni tipiche a chilometro zero;
  • - riprogettare il “bordo costruito” con azioni di qualificazione paesaggistica per frenare i processi di dispersione insediativa, anche tramite l’istituzione di una “cintura verde” periurbana che renda permeabile il passaggio dalla città alla campagna;
  • - migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all’edificato;
  • - progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana, come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano periferico creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica con gli spazi verdi dell’aperta campagna e con la città compatta;
  • - migliorare l’accessibilità del sistema urbano con la creazione di una rete della mobilità lenta.

Art. 60.2.3 – disposizioni per l’Insediamento di Sant’Ellero- N.10

1. La perimetrazione ai sensi dell’art. 4 della l.r. 65/2014, non ricomprende al suo interno i nuclei storici originari del Castello e della antica Abbazia Benedettina. Per essi il PO deve procedere all’aggiornamento e completamento della classificazione degli edifici storici al fine di assicurarne la tutela dei valori storico/architettonici e testimoniali.

2. L’insediamento è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.R.6 Tessuto a tipologie miste” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT.

3. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti al sistema insediativo di Sant’Ellero appartenente all’UTOE 3:

  • - ridefinire la struttura “ordinatrice” ed il ruolo degli spazi pubblici e del connettivo aumentandone la dotazione e la qualità;
  • - migliorare l’accessibilità del sistema urbano con la creazione di una rete della mobilità lenta;
  • - ripristinare la ferrovia a cremagliera secondo le indicazioni contenute nel PIT, nell’ambito del potenziamento dell’accessibilità all’insediamento e allo sviluppo di forme di mobilità lenta e sostenibile con i caratteri ambientali del luogo;
  • - riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto, migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare percorsi di connessione/attraversamento, collocare fasce alberate);
  • - incentivare il superamento dei fenomeni di degrado urbanistico ed architettonico attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo con strategie mirate alla densificazione del tessuto urbano;
  • - ricorrere a modelli di recupero che favoriscano forme di “albergo diffuso”, accompagnando tale progetto con infrastrutture a rete che consentano la fruizione dei luoghi di interesse turistico;
  • - attuare strategie per il potenziamento delle attività produttivo/artigianali e sviluppo di attività per la loro valorizzazione;
  • - prevedere la costituzione di un centro commerciale naturale e un mercatale per la vendita e la valorizzazione delle produzioni tipiche a chilometro zero;
  • - prevedere un programma di riqualificazione e risanamento ambientale e paesaggistico, secondo le disposizioni indicate dalle normative vigenti e in particolare dalla l.r. 35/2015, per il sito di escavazione dismesso, assicurando il ripristino dei livelli di sostenibilità rispetto alle emergenze naturalistiche, con particolare riferimento alle parti agricole lungo il corso dell’Arno;
  • - in zona agricola, purchè limitrofa alla risorsa estrattiva, sono ammesse le lavorazioni all'aperto di materiali lapidei nei limiti indicati dalla L.R.T. 35/2015 e sue disposizioni applicative. Il P.O. dovrà a tal fine stabilire specifiche norme di dettaglio.

Art. 60.2.4 – disposizioni per l’Insediamento di San Clemente- N.11

1.Confina con il capoluogo del Comune di Rignano sull’Arno dal quale è separata dal corso dell’Arno e collegata con l’antico ponte mediceo e la perimetrazione, ai sensi dell’art. 4 della l.r. 65/2014, ricomprende al suo interno gli edifici storici che sono la cappella e la chiesa. Per essi il PO deve procedere all’aggiornamento e completamento della classificazione degli edifici storici al fine di assicurarne la tutela dei valori storico/architettonici e testimoniali.

2. L’insediamento è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.R.12 Piccoli agglomerati isolati extraurbani” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT.

3. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti al sistema insediativo di San Clemente appartenente all’UTOE 3:

  • - arrestare il processo di dispersione insediativa evitando il consumo di suolo agricolo;
  • - adeguare la dotazione di spazi pubblici e servizi nel rispetto dei caratteri paesaggistici e produttivi della ruralità;
  • - sviluppare progetti di riqualificazione dei margini urbani, integrati tra attività urbane e rurali, che sia da un lato elemento riqualificante per la forma e le funzioni (attrezzature) urbane e dall’altro elemento di mediazione nel passaggio tra città e campagna;
  • - migliorare l’accessibilità del sistema urbano con la creazione di una rete della mobilità lenta;
  • - incentivare il superamento dei fenomeni di degrado urbanistico ed architettonico attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo con strategie mirate alla densificazione del tessuto urbano;
  • - ricorrere a modelli di recupero che favoriscano forme di “albergo diffuso”, accompagnando tale progetto con infrastrutture a rete che consentano la fruizione dei luoghi di interesse turistico;
  • - attuare strategie per il potenziamento delle attività produttivo/artigianali e sviluppo di attività per la loro valorizzazione;
  • - prevedere la costituzione di un centro commerciale naturale e un mercatale per la vendita e la valorizzazione delle produzioni tipiche a chilometro zero.

Art. 60.2.5 – disposizioni per gli insediamenti di Leccio-Mandò- N.12

1. Gli insediamenti comprendono la frazione residenziale di Leccio e la zona del Polo commerciale della moda, la zona prevalentemente produttivo-commerciale di Mandò e una zona per l’escavazione e la lavorazione di inerti. Le perimetrazioni ai sensi dell’art. 4 della l.r. 65/2014 sono due, una relativa a Leccio e l’altra comprendente Mandò. Per Leccio tale perimetrazione ricomprende al suo interno gli edifici storici e la Chiesa di San Salvatore. Per essi il PO deve procedere all’aggiornamento e completamento della classificazione degli edifici storici al fine di assicurarne la tutela dei valori storico/architettonici e testimoniali.

2. L’insediamento di Leccio è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.R.6 Tessuto a tipologie miste” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT.

3. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti al sistema insediativo di Leccio appartenente all’UTOE 3:

  • - ridefinire la struttura “ordinatrice” ed il ruolo degli spazi pubblici e del connettivo aumentandone la dotazione e la qualità;
  • - migliorare l’accessibilità del sistema urbano con la creazione di una rete della mobilità lenta;
  • - riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto, migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare percorsi di connessione/attraversamento, collocare fasce alberate);
  • - incentivare il superamento dei fenomeni di degrado urbanistico ed architettonico attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo con strategie mirate alla densificazione del tessuto urbano;
  • - valorizzare e rafforzare il Polo della Moda che, oltre a godere di un sistema infrastrutturale importante, dispone di strumenti utili a svolgere un ruolo competitivo nell’ambito della Città Metropolitana, grazie anche a un sistema di cablaggio che gli consente di interagire a livello commerciale, con paesi europei ed anche a livello mondiale, attraverso operazioni di marketing territoriale.
  • - attuare strategie per lo sviluppo di attività artigianali finalizzate a creare un apprezzabile indotto connesso al Polo della Moda;
  • - rafforzare e mettere a sistema le attività afferenti al Polo della Moda con l’inserimento di attività di servizio e direzionali;
  • - ricorso a modelli di recupero che favoriscano forme di “albergo diffuso”, accompagnando tale progetto con infrastrutture a rete che consentano la fruizione dei luoghi di interesse turistico;
  • - prevedere la costituzione di un centro commerciale naturale e un mercatale per la vendita e la valorizzazione delle produzioni tipiche a chilometro zero;
  • - favorire la depermeabilizzazione della superficie asfaltata;
  • - prevedere per il “Polo della Moda” la creazione di relazioni urbanistiche, ambientali e paesaggistiche con la frazione di Leccio e il suo contesto rurale, anche attraverso un piano di inserimento paesaggistico che ridisegni i suoi margini mitigando l’impatto edilizio dell’insediamento con adeguate schermature e interventi di arredo verde utilizzando specie arboree autoctone.

4. Per l’UTOE il PS, ai sensi della L.R. 28/2005 e smi, stabilisce:

  • - la possibilità di realizzare una grande struttura di vendita di tipologia B (fra 5000 e 10000 mq), anche attraverso l'aggregazione di medie superfici di vendita esistenti con possibilità di sviluppare superfici di vendita alimentare legate a prodotti enogastronomici ed agroalimentari del territorio;
  • - la possibilità di realizzare una grande struttura di vendita di tipologia B (fra 5000 e 10000 mq), mediante l’adeguamento delle grandi strutture esistenti anche attraverso l’aggregazione di medie strutture ed esercizi di vicinato;
  • - la presenza di massimo tre nuove medie strutture di vendita.

5. L’insediamento di Mandò è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.PS3. Insule specializzate” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT

6. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti al sistema insediativo di Mandò appartenente all’UTOE 3:

  • - attuare strategie di rilocalizzazione di attività produttive, commerciali, direzionali e ricettive prioritariamente con interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, incentivando la qualità degli interventi di architettura e ristrutturazione urbanistica ed edilizia nei linguaggi della contemporaneità ed attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo (efficienza e produzione energetica, qualità dei fronti urbani);
  • - attuare strategie per il potenziamento delle attività produttivo/artigianali e sviluppo di attività per la loro valorizzazione;
  • - progettare il margine con il territorio aperto prevedendo varchi e visuali (ridisegno dei margini, schermature, barriere visive e antirumore, ecc.);
  • - mascherare con vegetazione idonea i margini e curare paesaggisticamente il rapporto visivo con il contesto;
  • - incrementare la superficie a verde disimpermeabilizzando il suolo soprattutto in corrispondenza delle aree parcheggio e degli altri spazi aperti;
  • - sfruttare le superfici pavimentate e le coperture di edifici, tettoie, ecc. per la produzione di energie alternative;
  • - perseguire l’ottimizzazione della compatibilità ambientale, idrogeologica e paesaggistica dell’attività estrattiva esistente, assicurando la razionalizzazione e il miglioramento dei livelli di sostenibilità e di coerenza rispetto alla emergenze naturalistiche, con particolare riferimento alle parti agricole lungo il corso dell’Arno.

Art. 60.2.6 – disposizioni per gli insediamenti di Ciliegi-Pian di Rona-Ricavo-Prulli-Matassino- N.13

1.Gli insediamenti comprendono alcune frazioni sviluppatesi lungo l’Autostrada, a carattere prevalentemente produttivo, con modalità insediative tali da costituire un sistema lineare che culmina con la frazione di Matassino, compreso in una unica perimetrazione ai sensi dell’art. 4 della l.r. 65/2014 anche se spesso fra i nuclei la connessione è assicurata, al fine di limitare il consumo di suolo, esclusivamente dalla viabilità.

2. Il sistema insediativo è ascrivibile alla tipologia morfologica “T.R.8 Tessuto lineare” nell’ambito delle definizioni dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee del PIT.

3. Sono indirizzi del PS per il PO riferiti ai sistemi insediativi di Ciliegi-Pian di Rona-Ricavo-Prulli-Matassino appartenenti all’UTOE 3:

  • - identificare progetti di trasformazione a sostegno del sistema urbano policentrico, con interventi di addensamento dei nodi urbani con spazi pubblici, servizi e spazi intermodali e apertura di varchi di discontinuità nel tessuto lineare lungo strada utili a favorire la continuità paesaggistica ed ambientale;
  • - contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di edificazione lungo gli assi stradali e sui retri dell’edificato esistente;
  • - attuare strategie di rilocalizzazione di attività produttive, commerciali, direzionali e ricettive prioritariamente con interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, incentivando la qualità degli interventi di architettura e ristrutturazione urbanistica ed edilizia nei linguaggi della contemporaneità ed attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo (efficienza e produzione energetica, qualità dei fronti urbani);
  • - attuare strategie per il potenziamento delle attività produttivo/artigianali e sviluppo di attività per la loro valorizzazione;
  • - progettare il margine con il territorio aperto prevedendo varchi e visuali (ridisegno dei margini, schermature, barriere visive e antirumore, ecc.);
  • - mascherare con vegetazione idonea i margini e curare paesaggisticamente il rapporto visivo con il contesto;
  • - incrementare la superficie a verde disimpermeabilizzando il suolo soprattutto in corrispondenza delle aree parcheggio e degli altri spazi aperti;
  • - sfruttare le superfici pavimentate e le coperture di edifici, tettoie, ecc. per la produzione di energie alternative.
  • - prevedere la riqualificazione complessiva del viale sul quale si assesta l’area produttiva di Pian di Rona, secondo un progetto organico di recupero e valorizzazione delle aree pubbliche, delle aree di pertinenza stradali residuali e di ammodernamento dell’immagine dell’area produttiva esistente.

4.Per la frazione di Matassino il PO, al fine di perseguire la definizione di un disegno urbanistico complessivo che assicuri la sostenibilità architettonica, sociale, ener­getica e ambientale, deve prevedere i seguenti interventi:

  • - ridefinire la struttura “ordinatrice” ed il ruolo degli spazi pubblici e del connettivo aumentandone la dotazione e la qualità;
  • - migliorare l’accessibilità del sistema urbano con la creazione di una rete della mobilità lenta;
  • - riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto, migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare percorsi di connessione/attraversamento, collocare fasce alberate);
  • - incentivare il superamento dei fenomeni di degrado urbanistico ed architettonico attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo con strategie mirate alla densificazione del tessuto urbano;
  • - migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all’edificato;
  • - ricorrere a modelli di recupero che favoriscano forme di “albergo diffuso”, accompagnando tale progetto con infrastrutture a rete che consentano la fruizione dei luoghi di interesse turistico;
  • - attuare strategie per il potenziamento delle attività produttivo/artigianali e sviluppo di attività per la loro valorizzazione;
  • - prevedere interventi mirati alla rigenerazione urbana, da attuare nelle aree appositamente indicate nella tav.13 e secondo quanto disposto al successivo art.64
  • - prevedere la costituzione di un centro commerciale naturale e un mercatale per la vendita e la valorizzazione delle produzioni tipiche a chilometro zero.

5. Per l’UTOE il PS stabilisce la presenza di massimo cinque nuove medie strutture di vendita ai sensi della l.r. 28/2005 e smi, inoltre è ammessa la trasformazione di due medie strutture di vendita esistenti in una grande struttura, con superficie di vendita compresa tra i 5.000 e i 10.000 mq e senza incremento della stessa, secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

6.Il P.O. dovrà disciplinare le modalità attraverso le quali dovrà essere assicurata l'armonizzazione tra le zone a prevalente destinazione residenziale e quelle a prevalente destinazione produttiva, evitandone commistioni e saldature.

Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:53