Statuto del Territorio del Piano Strutturale

Art. 29 Sistema Territoriale di Pianura

1. La valorizzazione e tutela dei caratteri del Sistema Territoriale di Pianura del PS viene trattato dal PIT nel morfotipo 2 - "Morfotipo insediativo lineare a dominanza infrastrutturale multimodale", in particolare nell'articolazione territoriale 2.1 Valdarno superiore. Si tratta, secondo il PIT, di un "Sistema binario di medi centri di fondovalle e di piccoli centri di mezza costa". Il sistema insediativo è fortemente denotato dalla presenza del fiume Arno che lo delimita e lo contraddistingue con i suoi caratteri ambientali e paesaggistici e dalla presenza dell'importante fascio infrastrutturale costituito dalla Ferrovia e dall'Autostrada del Sole. L'espansione edilizia sviluppatasi lungo tali direttrici in tempi recentissimi ha assunto connotazioni insediative e tipologico formali nettamente diverse da quelle della parte collinare, discostandosi dalle regole insediative che nel tempo l'avevano caratterizzata, generando fra i due sistemi territoriali problemi di relazioni funzionali e spostando il baricentro delle sue componenti economiche nella parte del fondovalle, aspetto questo al quale il PS tende a porre rimedio riportandolo nella parte collinare dove sorge il Capoluogo, con il rafforzamento del suo organismo urbano e l'introduzione dei sistemi funzionali. La viabilità di carattere minore lungo il fiume consente di apprezzare esclusivamente le residue porzioni di territorio rurale e pertanto gli insediamenti recenti non sono in relazione visiva diretta con esso, piuttosto tale relazione è riservata all'Autostrada che svolge un ruolo di vetrina per le attività produttive e commerciali presenti.

2. Il PS al fine della difesa e valorizzazione paesaggistica del territorio stabilisce che il PO introduca misure per:

  • - riequilibrare la crescita delle frazioni a valle rispetto ai centri matrice del Sistema Territoriale della Collina e contrastare la saldatura lungo l'asse viario a valle;
  • - ricostituire le relazioni tra il fiume e il contesto insediativo anche di matrice storica che presenta caratteri di degrado e abbandono;
  • - riqualificare le aree perifluviali oggetto di consistenti interventi di urbanizzazione che hanno generato problemi rilevanti di natura idraulica;
  • - mitigare l'effetto barriera generato dal corridoio infrastrutturale.

3. A tal fine il PS stabilisce che debbano essere evitati ulteriori processi di saldatura per gli insediamenti di fondovalle, contenendoli nell'ambito del territorio urbanizzato, cos&igrave come individuato nelle perimetrazioni di cui all'art. 4 della l.r. 65/2014, e contiene disposizioni per proteggere le parti del territorio con caratteri rurali ancora presenti e le zone di pertinenza fluviale. Il PS promuove una nuova fruizione del fiume valorizzando la parte rivierasca attraverso la creazione di percorsi storico naturalistici che prevedono il recupero dei manufatti di valore storico-culturale ancora presenti e conseguentemente la salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole e naturali perifluviali.

4. Il PO deve salvaguardare e valorizzare le relazioni fra le aree pedecollinari e i centri di pianura, riqualificando i margini urbani, tutelando la morfologia dei centri abitati e i loro rapporti con il territorio rurale mediante previsioni che contengano i carichi insediativi entro i limiti del territorio urbanizzato, cos&igrave come individuato dal PS, ristabilendo dei confini fra edificato e territorio rurale. Sono vietate le lottizzazioni isolate e le edificazioni tipologicamente incongrue a ridosso degli aggregati storici. E' prescritto il recupero delle aree industriali/artigianali dismesse e la riqualificazione delle edificazioni recenti al fine di superarne gli aspetti di disomogeneità e di frammentazione, assicurandone la qualità architettonica e paesaggistica; le eventuali nuove espansioni e i nuovi carichi insediativi devono essere coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze con le parti storiche degli insediamenti, opportunamente inserite nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva.

5. Nella formazione del PO devono essere perseguiti gli obiettivi specifici relativi a ciascun morfotipo delle urbanizzazioni contemporanee, di cui al relativo abaco dell'invariante strutturale del PIT "Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali", al fine di qualificare i tessuti urbani e il disegno dei loro margini.

6. Ai fini della tutela e valorizzazione del fiume Arno e dei suoi affluenti, per ridurre le condizioni di degrado che si sommano alla scadente qualità della acque del fiume Arno, il PS vieta l'emungimento di acqua dagli affluenti nei periodi di siccità che ne prosciuga gli alvei con grave pregiudizio per l'ecosistema e stabilisce che il PO deve prevedere interventi tendenti a:

  • - riqualificare e recuperare la fruibilità delle sponde dell'Arno e dei suoi affluenti (argini, ponti, approdi, ecc.) e dei paesaggi fluviali correlati, riqualificare la viabilità rivierasca e gli spazi pubblici migliorando l'accessibilità al fiume e il suo ruolo connettivo storico, incentivare il recupero dei manufatti di valore storico-culturale legati alla risorsa idrica e promuovere forme di fruizione sostenibile della via d'acqua e delle sue riviere;
  • - contrastare il consumo di suolo nelle aree di pertinenza fluviale, con una gestione delle fasce ripariali finalizzata al miglioramento del continuum ecologico dei corsi d'acqua, anche perseguendo interventi di riqualificazione e di ricostituzione della vegetazione ripariale;
  • - migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli ambienti fluviali e il loro grado di continuità ecologica trasversale e longitudinale, riducendo i processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale, con priorità per i corridoi ecologici individuati dal PS;
  • - promuovere lo sviluppo di una rete di fruizione lenta del territorio, valorizzando viabilità minore e sentieri esistenti, qualificando nuclei storici e borghi rurali come nodi e punti di sosta di un sistema di itinerari con la fruizione turistica dei paesaggi;
  • - mitigare e compensare l'impatto del fascio infrastrutturale costituito dall' Autostrada A1/E35, SR 69, SP 11 e dalla linea ferroviaria ad alta velocità con le opere, impianti e piattaforme di servizio connessi, sul paesaggio fluviale, nei tratti in cui attraversano o costeggiano l'Arno, tutelando le visuali percepite anche attraverso la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle fasce contigue ad esse e di specifici punti di vista panoramici, migliorando i livelli di permeabilità ecologica delle zone agricole, contenendo ulteriori urbanizzazioni e garantendo che i nuovi interventi infrastrutturali non accentuino l'effetto barriera del corridoio infrastrutturale.

7. Nel caso di integrazioni alle infrastrutture esistenti garantire che i tracciati dei nuovi interventi limitino l'effetto barriera, sia dal punto di vista visuale che ecologico.

8. Relativamente al territorio rurale il PO deve prevedere interventi volti a:

  • - mantenere gli spazi agricoli residui nella pianura alluvionale come varchi inedificati, riducendo i processi di dispersione insediativa nei territori rurali, evitando i processi di saldatura lineare tra le espansioni dei centri urbani collocati lungo il fiume e salvaguardando le visuali panoramiche verso il fiume e verso i sistemi collinari, promuovendo l'agricoltura periurbana multifunzionale come strumento per migliorare gli standard urbani;
  • - favorire il ripristino ambientale dei siti estrattivi inattivi e la gestione sostenibile degli impianti in attività, al fine di razionalizzare e migliorare i livelli di sostenibilità e di coerenza delle attività estrattive rispetto alla emergenze naturalistiche scongiurando l'apertura di nuovi siti, con particolare riferimento alle aree contigue delle Riserve Naturali, ridurre l'impatto visivo e prevenire possibili dissesti di natura franosa.
Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:53