Norme Tecniche di Attuazione

Art. 1. Definizioni

1. Il presente Piano Operativo (di seguito anche P.O.), formato ai sensi dell'art.95 della L.R. 65/2014, è l'atto di governo che disciplina l'attività urbanistica ed edilizia per l'intero territorio comunale di Reggello, nel rispetto delle disposizioni dei vigenti strumenti di pianificazione sovraordinati ed in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi fissati dal Piano Strutturale.

Art. 2. Contenuti del Piano Operativo

1. Il Piano Operativo è redatto ai sensi delle disposizioni nazionali e regionali in materia urbanistica e contiene la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti e la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, in particolare:

• definisce le trasformazioni fisiche ammesse e le utilizzazioni compatibili, sia nel territorio rurale, sia nel territorio urbanizzato;

• definisce la rete delle infrastrutture per la mobilità e la relativa disciplina;

• individua gli ambiti da attuare mediante piani attuativi, progetti unitari convenzionati, interventi diretti, progetti di opere pubbliche, e stabilisce le disposizioni, anche di carattere quantitativo, che devono essere osservate da tali strumenti;

• determina per alcuni immobili, o complessi di immobili, specifiche e vincolanti destinazioni d'uso, particolarmente per servizi pubblici o a uso collettivo;

• garantisce le richieste dotazioni di spazi per servizi pubblici o a uso collettivo, sia inserendo destinazioni d'uso vincolanti, sia dettando disposizioni ai previsti piani attuativi, o progetti unitari, o progetti di opere pubbliche;

• precisa le fattibilità delle trasformazioni fisiche ammesse e delle utilizzazioni compatibili derivanti dalle condizioni di pericolosità geologica e idraulica e dalle caratteristiche idrogeologiche;

• precisa i requisiti richiesti in ragione di condizioni di fragilità ambientale.

Art. 3. Costituzione ed Elaborati del Piano Operativo

1.Le presenti Norme Tecniche di Attuazione sono costituite da Parti, che corrispondono ai capitoli principali di cui si compongono le discipline del P.O.:

  • - nella PARTE I, sono dettate le disposizioni generali del piano, valide a tempo indeterminato e per tutto il territorio comunale;
  • - nella PARTE II è definita la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato;
  • - nella PARTE III è definita la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, valida per cinque anni successivi all'approvazione del P.O.;
  • - nella PARTE IV è definita la disciplina specialistica relativa all'utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, la disciplina per il sistema infrastrutturale della mobilità, la disciplina delle zone speciali, e le Norme finali;
  • - nella PARTE V, sono dettate le disposizioni geologiche, Sismiche e di Rischio Idraulico;

2. Il Piano Operativo è costituito dai seguenti elaborati:

Elaborati urbanistici:

• Relazione generale

• Tavola n.1 (nord-sud) - Disciplina del territorio agricolo, scala 1:10.000

• Tavole da n.2 a n.21 - Disciplina del Territorio Urbano, scala 1:2.000

• Tavola 22 (nord-sud) - Vincoli Sovraordinati, scala 1:10.000

• Norme Tecniche di Attuazione con relativi allegati:

  • - Allegato A1 (nord-sud) - Periodizzazione degli insediamenti [fonte: Piano Strutturale], scala 1:10.000
  • - Allegato A2 - Regesto dei fabbricati censiti
  • - Allegato A3 - Regesto dei fabbricati non censiti e presenti al 1954
  • - Allegato B - Normativa Urbanistica Specifica
  • - Allegato B1 – Normativa Urbanistica Specifica [Interventi LL]
  • - Allegato B2 - Normativa Urbanistica Specifica [Tabella comparativa con il P.T.C.P.]
  • - Allegato B3 – Normativa Urbanistica Specifica [Analisi della coerenza con il PS]
  • - Allegato C - Album dei centri storici e nuclei rurali
  • - Allegato D - Dimensionamento e verifica standards
  • - Allegato E - Aree soggette a vincolo preordinato all'esproprio
  • - Allegato F1 (nord-sud) - Analisi aree a vegetazione arborea ed arbustiva in evoluzione, scala 1:10.000
  • - Allegato F2 - Approfondimento aree a evoluzione naturale oggetto di trasformazione urbanistica e a fini produttivi agricoli

Relazione di coerenza con il PIT-PPR

  • Allegato 1 – Relazione vincolo aree boscate

Valutazione Ambientale Strategica composta da:

• Rapporto Ambientale

  • - Allegato A al Rapporto Ambientale - Analisi climatica Reggello
  • - Allegato B al Rapporto Ambientale - Tabella specie per assorbimento inquinanti aria
  • - Allegato C al Rapporto Ambientale - Profilo di Salute del Comune di Reggello del 6 Marzo 2020
  • - Allegato D al Rapporto Ambientale – Schede di valutazione

• Sintesi non Tecnica

• Valutazione di incidenza

Indagini geologiche, composte da:

• F.0 - Relazione tecnica con schede e cartografie di fattibilità

• T.G. 01 - Carta delle indagini (Poggio Giubbiani, Ponte all'Ulivo, Podere Giusti, Torricella, Le Campacce e Case Nibbio) - scala 1:5.000

• T.G. 02 - Carta delle frequenze (Poggio Giubbiani, Ponte all'Ulivo, Podere Giusti, Torricella, Le Campacce e Case Nibbio) - scala 1.5000

• T.G. 03 - Carta geologico tecnica per la microzonazione sismica (Poggio Giubbiani, Ponte all'Ulivo, Podere Giusti, Torricella, Le Campacce e Case Nibbio) - scala 1:5.000

• T.G. 04 - Carta delle MOPS (Poggio Giubbiani, Ponte all'Ulivo, Podere Giusti, Torricella, Le Campacce e Case Nibbio) - scala 1:5.000

• Fasc. A - Relazione e certificazioni prove sismiche HVSR eseguite nel novero degli approfondimenti di PO per le previsioni che all'esterno del territorio urbanizzato e/o frazioni non comprese nello studio redatta per la Commissione Nazionale Microzonazione Sismica

• T.G. 05 - Carta della pericolosità sismica per le previsioni ubicate all'esterno dei centri urbanizzati (Poggio Giubbiani, Ponte all'Ulivo, Podere Giusti, Torricella, Le Campacce e Case Nibbio) - scala 1:5.000

• T.G. 06 - Carta della pericolosità sismica (Le Fornaci, Cancelli, Montanino, Pietrapiana, Prulli, San Donato in Fronzano, Sant'Ellero, Saltino, Vallombrosa) - scala 1:5.000

• T.G. 07 - Carta della pericolosità sismica (Tosi, Donnini, San Clemente, Ciliegi., Matassino) - scala 1:5.000

• T.G. 08 - Carta della pericolosità sismica (Capoluogo/Cascia, Leccio, Vaggio) - scala 1:5.000

Elaborati costituenti lo studio di MS di livello 2 (OCDPC n. 344/2014) validato dalla Commissione Nazionale Microzonazione Sismica in data 22.03.2018

• G.0 - Relazione tecnico illustrativa

Tosi - Donnini - San Clemente - Ciliegi - Matassino

• G.1 - Carta delle indagini - scala 1:5.000

• G.2 - Carta geologico tecnica per la microzonazione sismica - scala 1:5.000

• G.3 - Carta delle frequenze - scala 1:5.000

• G.4 - Carta delle MOPS - scala 1:5.000

Capoluogo - Cascia - Leccio - Vaggio

• G.5 - Carta delle indagini - scala 1:5.000

• G.6 - Carta geologico tecnica per la microzonazione sismica - scala 1:5.000

• G.7 - Carta delle frequenze - scala 1:5.000

• G.8 - Carta delle MOPS - scala 1:5.000

Cancelli - Montanino - Pietrapiana - San Donato in Fronzano - Sant'Ellero - Saltino - Vallombrosa - Prulli e zona di fondovalle a nord di Matassino - Le Fornaci

• G.9 - Carta delle indagini - scala 1:5.000

• G.10 - Carta geologico tecnica per la microzonazione sismica - scala 1:5.000

• G.11 - Carta delle frequenze - scala 1:5.000

• G.12 - Carta delle MOPS - scala 1:5.000

Sezioni geologico tecniche

• G.13 - Sezioni geologico tecniche con indicazioni MOPS - scala 1:3.000

• G.14 - Sezioni geologico tecniche con indicazioni MOPS - scala 1:3.000

• Data base "cartella indagini" contenente certificazioni indagini stratigrafiche, geotecniche e sismiche strutturata come da istruzioni "Standard di rappresentazione e archiviazione informatica per Microzonazione Sismica - Versione 4.0b dell'ottobre 2015" (in formato digitale)

Indagini geofisiche integrate di caratterizzazione sismica propedeutiche alla redazione di cartografie di microzonazione sismica e MOPS - eseguite dalla Ditta ENKI s.r.l.

• Relazione tecnica illustrativa con certificazioni delle prove eseguite

Tavv. 01A, 01B e 01C - Carta delle indagini

Tavv. 02A, 02B e 02C - Carta delle indagini

Tavv. 03A e 02B - Carta delle indagini

Indagini idrauliche, composte da:

Relazioni

• R.01 - Relazione idrologica-idraulica

Allegati

• A.01 - Tabulati verifiche idrauliche

• A.02 - Profili longitudinali

• A.03 - Sezioni fluviali

Elaborati grafici

• T.01a - Planimetria modello idraulico Arno

• T.01b - Planimetria modello idraulico affluenti Arno

• T.02a - Battenti idrometrici di esondazione TR=30 anni 1/2

• T.02b - Battenti idrometrici di esondazione TR=30 anni 2/2

• T.03a - Battenti idrometrici di esondazione TR=200 anni 1/2

• T.03b - Battenti idrometrici di esondazione TR=30 anni 2/2

• T.04a - Velocità di propagazione delle esondazioni TR=30 anni 1/2

• T.04b - Velocità di propagazione delle esondazioni TR=30 anni 2/2

• T.05a - Velocità di propagazione delle esondazioni TR=200 anni 1/2

• T.05b - Velocità di propagazione delle esondazioni TR=200 anni 2/2

• T.06a - Aree inondabili 1/2

• T.06b - Aree inondabili 2/2

• T.07a - Pericolosità idraulica ai sensi del 53/R 1/2

• T.07b - Pericolosità idraulica ai sensi del 53/R 2/2

• T.08a - Pericolosità idraulica ai sensi del P.G.R.A. 1/2

• T.08b - Pericolosità idraulica ai sensi del P.G.R.A. 2/2

• T.09a - Magnitudo idraulica ai sensi della L.T. 41/2018 1/2

• T.09b - Magnitudo idraulica ai sensi della L.T. 41/2018 2/2

Indagini archeologiche, composte da:

• T. QA01 (Nord-Sud) – Tavola del potenziale e rischio archeologico, scala 1:10.000

• doc. QA02 – Schede dei siti archeologici

Art. 4. Validità ed operatività del Piano Operativo

1. Il Piano Operativo è direttamente precettivo ed operativo, ha validità giuridica a tempo indeterminato, fatte salve le limitazione di cui ai commi successivi.

2. Le previsioni per la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, in esso contenuti, ed i conseguenti vincoli preordinati all'espropriazione, sono dimensionati sulla base del quadro previsionale strategico, indicato nella relazione del P.O. stesso , per i cinque anni successivi alla sua approvazione.

3. Le previsioni che si attuano mediante Piani Attuativi e Progetti Unitari Convenzionati, ai sensi dell'art.95 comma 11 della L.R.65/2014; perdono efficacia nel caso in cui, alla scadenza del quinquennio di efficacia del Piano Operativo o della modifica sostanziale che li contempla, i piani o i progetti non siano stati convenzionati, oppure i proponenti non abbiano formato un valido atto unilaterale d'obbligo a favore del Comune che corrisponda nei contenuti allo schema di convenzione approvato con il piano o il progetto. Perdono altres&igrave efficacia gli interventi di nuova edificazione di cui al comma 3, lettera d) dell'art.95 della L.R.65/2014, qualora entro il suddetto termine non sia stato rilasciato il relativo titolo edilizio.

4. I vincoli preordinati all'esproprio, ai sensi dell'art.95 comma 10 della L.R.65/2014, perdono efficacia se entro il termine quinquennale non è stato approvato il progetto definitivo dell'opera pubblica.

5. I piani attuativi di iniziativa privata vigenti al momento della entrata in vigore delle norme del Piano Operativo mantengono la loro efficacia fino al momento della loro naturale decadenza. Fatto salvo quanto previsto al comma successivo i piani stessi possono essere adeguati, con specifica variante, su richiesta dei privati interessati, alle nuove norme contenute nel presente P.O.

6.Restano salvi gli impegni derivanti da rapporti convenzionali, da previsioni di piani urbanistici o di permessi a costruire relativi alla cessione di aree per scopi pubblici, alla realizzazione di opere pubbliche o a altri specifici impegni assunti al momento della realizzazione degli interventi o delle opere.

7. Alle previsioni di trasformazione degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del Piano Operativo ed ai vincoli preordinati all'esproprio in esso contenuti alla scadenza del quinquennio dall'approvazione del Piano e della modifica sostanziale che li contempla si applicano le specifiche disposizioni dell'art. 95 della LR 65/2014.Il Comune può prorogare, per una sola volta, i termini di efficacia delle previsioni di cui ai commi 9 ed 11 dell'articolo 95 della LR 65 /2014, per un periodo massimo di tre anni. La proroga è disposta dal Comune, con unico atto, prima della scadenza del termine quinquennale.

Art. 5. Zone territoriali omogenee e perimetro del territorio urbanizzato

1. Ai fini dell'applicazione inderogabile dei limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici dedicati alle attività collettive, al verde pubblico e ai parcheggi, ai sensi del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, nelle Tavole della "Disciplina del territorio" del PO, con la specifica lettera alfabetica, sono individuate le seguenti zone territoriali omogenee, cos&igrave come definite all'art. 2 del citato D.M.:

  • - Zone A, le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestano carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi, per tali caratteristiche, parti integranti degli agglomerati stessi. Comprendono le zone del centro storico del capoluogo e i nuclei di più antica formazione, i beni culturali individuali, i manufatti e i siti interesse storico-artistico o di notevole valore ambientale;
  • - Zone B, le parti di territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A; si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq. Comprendono le zone sostanzialmente sature e quelle di completamento edilizio che sono destinate ad un uso prevalentemente residenziale;
  • - Zone C, equiparate alle aree indicate al successivo art.36, le parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino inedificate, o nelle quali l'edificazione preesistente non raggiunga i limiti di superficie e di densità di cui alle precedenti zone B. Comprendono le zone di espansione, destinate alla nuova edificazione, prevalentemente residenziale, previa approvazione di strumenti urbanistici attuativi;
  • - Zone D, le parti del territorio destinate ad insediamenti industriali o ad essi assimilati;
  • - Zone E, le parti del territorio destinate agli usi agricoli;
  • - Zone F, le parti di territorio destinate ad impianti ed attrezzature di interesse generale.

2. Nelle Tavole del P.O., attraverso apposito simbolo si individua il perimetro del territorio urbanizzato, definito ai sensi dell'art. 4 della L.R. 65/2014.

Art. 6. Regolamento Edilizio

1. Il Regolamento Edilizio (RE) concorre, insieme alle altre disposizioni regolamentari comunali in materia urbanistico - edilizia, alla disciplina del patrimonio edilizio esistente e degliinterventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nel territorio comunale, in coordinamento con le disposizioni delle presenti NTA.

2. L' Amministrazione Comunale deve provvedere ad approvare un nuovo Regolamento Edilizio in

conformità alla normativa nazionale e regionale ed al regolamento edilizio tipo. Esso dovrà dettare norme in materia di modalità costruttive, decoro pubblico, igiene, sicurezza e vigilanza ed, in riferimento alle previsioni del Piano Operativo, dovrà:

  • - precisare le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente di interesse storico testimoniale ed in particolare sugli edifici classificati;
  • - definire le deroghe ai requisiti minimi fissati dalle vigenti norme igieniche -sanitarie per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente di interesse storico testimoniale;
  • - definire le istruzioni tecniche, coerenti con le norme di riferimento regionali e nazionali, finalizzate a favorire una qualità edilizia sostenibile ed in particolare l'uso razionale dell'energia e l'uso di fonti energetiche rinnovabili;

3. Fino all'approvazione del nuovo Regolamento Edilizio, sui temi indicati al precedente comma si applicano le disposizioni delle presenti NTA. E' facoltà dell' Amministrazione Comunale trasferire le suddette norme nel nuovo Regolamento Edilizio, con apposita variante al PO contestuale all'approvazione del RE.

4. In caso di contrasto, di difformità definitorie e di deroghe, le Norme Tecniche di Attuazione e gli elaborati grafici del Piano Operativo prevalgono sulle disposizioni del Regolamento Edilizio.

Art. 7. Misure generali di salvaguardia e norme transitorie

1. Ai sensi dell'art. 103 della L.R. 65/2014, fino all'efficacia del Piano Operativo e comunque non oltre tre anni dal relativo provvedimento di adozione, l'Amministrazione Comunale sospende ogni determinazione sulle domande di permesso di costruire in contrasto con il presente Piano Operativo, salvo quanto indicato al successivo art.81. Non sono altres&igrave ammessi interventi soggetti a SCIA che risultino in contrasto con le norme e le previsioni del presente Piano Operativo, salvo quanto previsto al successivo art. 81

Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:51