Norme Tecniche del Regolamento Urbanistico

Art. 63 I GEOTOPI

1. In coerenza con quanto previsto all'art. 46bis delle Norme del Piano Strutturale e nella Tavola G12 dello stesso Piano, nelle tavole di Livello C sono individuati i seguenti Geotopi:

  • - l'area carsica compresa tra il Podere Banditella ed il Podere Segalari in cui sono presenti elementi tipici di un paesaggio carsico (doline, campi carreggiati);
  • - gli affioramenti rocciosi che assumono una particolare importanza per la loro estensione o per la loro bellezza quali il fronte lavico di Pian delle Mura (Scheda n. 50*) e l’affioramento ofiolitico rappresentato dal Sasso di Petorsola (Scheda n. 51*)
  • - la miniera abbandonata della Banditella censita con Decreto Ministeriale 28 febbraio 2002 del Ministero dell'Ambiente ( Gazzetta n. 102 del 3 maggio 2002) fa parte delle aree del Parco Museo Miniere Amiata; utilizzata in passato per la coltivazione di Cinabro;
  • - Miniera della Lorentana; censita con Decreto Ministeriale 28 febbraio 2002 del Ministero dell'Ambiente ( Gazzetta n. 102 del 3 maggio 2002). Più che una miniera vera e propria si tratta di una concessione di ricerca giustificata dalla vicinanza con le Solforate. Interessante l'aspetto geologico dell'area in quanto affiorano in zona rocce intrusive di origine vulcanica note con il nome di "Selagiti" e presenti nell'area nella valle del T. Senna in Comune di Piancastagnaio (SI); le altre rocce affioranti appartengono alla serie delle Liguridi. L'area è quasi completamente boscata. E' attualmente sufficientemente tutelata in quanto area boscata;
  • - Sito minerario Case Fioravanti (comuni di Santa Fiora - Grosseto e Piancastagnaio - Siena). censita con Decreto Ministeriale 28 febbraio 2002 del Ministero dell'Ambiente ( Gazzetta n. 102 del 3 maggio 2002);
  • - Ex Miniera di Cinabro della Selva. Attualmente non identificabile e posta in area Boscata
  • - Le aree di emissione di idrogeno solforato, caratterizzate dalla presenza di un acuto odore di zolfo e localizzate nei pressi della miniera della Banditella e nei pressi del ponte sul Fosso del Putrido lungo la Statale che conduce a Roccalbegna,
  • - l'area vulcanica del Monte Amiata (Scheda n. 47*)

2. Tali zone sono oggetto di tutela e salvaguardia assoluta mirate alla conservazione e valorizzazione del bene paesaggistico e ambientale. Nelle aree che le ospitano sono pertanto preclusi tutti gli interventi che possano modificarne le condizioni di stato. In particolare sono vietate tutte le trasformazioni del suolo, le recinzioni e le costruzioni di qualsiasi tipo, ancorché precarie o provvisorie. Si fa eccezione per le aree di emissione di idrogeno solforato dove è consentito di installare delle recinzioni di protezione.

3. Compatibilmente con le esigenze di sicurezza geomorfologica dei siti è ammessa esclusivamente la realizzazione di percorsi escursionistici e di didattica ambientale in terra battuta o pietrame, senza che siano necessari sbancamenti e/o movimenti terre significativi e tali da mutare l’assetto geomorfologico del geotopo, e la realizzazione lungo il percorso di minime attrezzature in legno per la sosta pedonale.

Ultima modifica Giovedì, 29 Giugno, 2023 - 08:19