Statuto del Territorio del Piano Strutturale
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Art. 56 Il sistema insediativo-obiettivi generali
1. Il PSI riconosce nel ruolo assunto dai diversi centri, sistemi insediativi, la campagna abitata e quella urbanizzata, e i piccoli agglomerati isolati extraurbani la funzione di mantenimento dell’equilibrio insediativo, per garantire agli abitanti ed ai fruitori del territorio un’elevata qualità dell’ambiente di vita e di lavoro ed efficienti dotazioni urbane e territoriali si perseguono i seguenti obiettivi:
1) Insediamenti collinari e montani
- - il consolidamento della funzione di presidio abitativo assicurata dai centri e dai nuclei esistenti;
- - il recupero e la valorizzazione dei centri storici come individuati nelle Tavole 10 e 14;
- - il controllo dei margini degli insediamenti pedecollinari anche a carattere produttivo;
- - il riordino delle aree di pertinenza dell’edificato anche mediante l’incentivazione degli interventi di sostituzione edilizia di manufatti precari o contrastanti con il contesto ambientale;
- - la permanenza ed il consolidamento di essenziali strutture di servizio come attività commerciali al dettaglio e pubblici esercizi;
- - definizione e potenziamento del sistema turistico-ricettivo;
2) Insediamenti di pianura e del fondovalle
- - la protezione dei corsi d’acqua mediante l’individuazione di un sistema di aree a verde;
- - la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali indicate, descritte e disciplinate nello Statuto dei Luoghi;
- - la riqualificazione delle aree destrutturate e/o degradate mediante interventi di ristrutturazione urbanistica;
- - l’allontanamento di attività industriali incompatibili con il contesto ambientale e la predisposizione di aree attrezzate per soddisfare il fabbisogno di nuovi insediamenti;
- - il rafforzamento dei poli urbani esistenti e la creazione di nuovi punti di aggregazione e riqualificazione degli insediamenti, concentrazione in tali luoghi di impianti ed attrezzature di interesse generale;
- - il potenziamento del sistema delle attività terziarie;
- - il potenziamento delle dotazioni di attrezzature e di spazi di uso pubblico, soprattutto nei centri minori, oltre i minimi degli standards urbanistici;
- - la equilibrata distribuzione dei servizi di interesse collettivo finalizzata alla riduzione delle esigenze di mobilità ed alla programmazione dei tempi della città;
- - la disciplina delle aree libere interstiziali, contigue all’edificato, dove permangono marginali attività agricole e che debbono rimanere libere per poter svolgere una funzione di relazione fra l’ambiente extraurbano e gli insediamenti.