Statuto del Territorio del Piano Strutturale

Art. 28 Sistema Territoriale di Collina

1. La valorizzazione e tutela dei caratteri del sistema insediativo collinare di Reggello, coincidente con la perimetrazione del Sistema Territoriale di Collina del PS che, come per tutti gli insediamenti delle parti collinari ha natura policentrica, parte necessariamente dalle regole contenute dalla disciplina del PIT e sua implementazione paesaggistica per la III invariante. Il PS, conformandosi alle indicazioni del PIT, al fine di prevenire e ridurre il deflusso superficiale e l'erosione del suolo nei sistemi agricoli collinari, considerato che fenomeni erosivi sono attivi a breve distanza dai centri abitati, nuclei storici inclusi, garantisce la funzionalità del sistema di regimazione idraulico-agraria e di contenimento dei versanti, stabilisce che debbano essere mantenuti i varchi inedificati, le direttrici di connettività ecologica trasversali e siano migliorati i livelli di permeabilità ecologica delle zone agricole, contenendo ulteriori urbanizzazioni e favorendo azioni volte a conservare i nodi degli agroecosistemi indicati nella carta della rete ecologica del PIT. A tal fine il PS prescrive che il PO e gli altri strumenti della pianificazione comunale tutelino e valorizzino l'orditura agricola tradizionale con particolare riferimento ai terrazzamenti che circondano gli insediamenti partendo dalle Balze e arrivando sino al confine con le parti boscate soprastanti, i pascoli e le attività ad essi collegate, assicurando la funzione idrogeologica delle aree di transizione tra collina e fondovalle.

2. Il PS al fine di preservare il patrimonio paesaggistico del territorio rurale collinare, stabilisce che:

  • - il PO contenga specifiche disposizioni volte a tutelare la struttura insediativa di lunga durata, costituita dai nuclei storici e dalla relativa viabilità fondativa, mantenendo la leggibilità della struttura insediativa di crinale, con particolare riferimento alla collana di centri di mezza costa disposti lungo la Cassia Vetus o Via dei Sette Ponti, preservandone l'integrità morfologica e le visuali panoramiche da e verso tali insediamenti ed evitando nuove espansioni che alterino la percettività dei nuclei storici, urbanizzazioni diffuse e saldature lungo la viabilità di crinale e di mezza costa. È necessario tutelare altres&igrave le visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità;
  • - il PO con riferimento ai piccoli borghi rurali, alle fortificazioni, ville-fattoria, mulini e altri manufatti edilizi di valore storico/ testimoniale o di carattere tradizionale (pievi, borghi e fortificazioni, ville fattoria, case coloniche), compresi gli elementi di arredo urbano o di carattere religioso presenti anche lungo la viabilità storica di carattere locale, integra il Quadro Conoscitivo individuando tutti gli edifici di interesse storico, architettonico e tipologico da tutelare dei quali deve contenere una puntuale classificazione ai sensi della lr 65/2014 e una specifica disciplina che tuteli l'integrità morfologica e architettonica degli aggregati minori e dei manufatti edilizi, assicurando il permanere della relazione tra questi e il loro intorno territoriale, evitando anche la separazione fra edifici e fondo agricolo;
  • - analogamente il PO deve contenere una disciplina di dettaglio per la tutela e valorizzazione della rete della viabilità storica di valore paesaggistico individuata negli elaborati del PS, con particolare riferimento alla Via dei Sette Ponti e alla viabilità di crinale, per le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, per la riqualificazione delle relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno dei versanti. Inoltre il PO deve promuovere lo sviluppo delle reti di mobilità dolce per integrare l'accessibilità ai sistemi insediativi reticolari con la fruizione turistica dei paesaggi;
  • - al fine di tutelare il territorio rurale e limitare il consumo di suolo il PO deve contenere i carichi insediativi entro i limiti del territorio urbanizzato, cos&igrave come individuato dal PS ai sensi dell'art.4 della l.r.65/2014. A tal fine il PO deve perseguire il recupero funzionale della centralità delle morfologie degli insediamenti, mantenendo e sviluppando una complessità di funzioni urbane di rango elevato, ristabilendo i margini fra edificato e territorio rurale e contenendo disposizioni per la valorizzazione delle parti storiche degli insediamenti. Il PS individua nelle parti di margine degli insediamenti, con specifiche perimetrazioni, le aree periurbane che hanno la funzione di favorire la riqualificazione morfologica e funzionale dell'intorno territoriale dei centri urbani attraverso forme di integrazione tra tessuto costruito e rurale, la cui estensione può essere ulteriormente ampliata per preservare i caratteri di ruralità che ancora permangono, prevedendo la conservazione delle fasce di coltivi d'impronta tradizionale e la promozione dell'agricoltura periurbana multifunzionale come strumento per migliorare gli standard urbani, anche con la costituzione di orti sociali, in particolare attorno ai nuclei storici. Sono vietate le lottizzazioni isolate e le superfetazioni a ridosso degli aggregati storici;
  • - per riqualificare le recenti edificazioni e superarne gli aspetti di disomogeneità e di frammentazione, assicurando qualità architettonica e paesaggistica agli insediamenti, il PO deve prevedere la riqualificazione dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee e delle loro criticità secondo le modalità indicate dal PIT. Il PS stabilisce che le nuove edificazioni di carattere insediativo urbano debbano avvenire assicurando la stabilità dei versanti e evitando l'impermeabilizzazione di superfici strategiche per l'assorbimento dei deflussi e la ricarica degli acquiferi, localizzate prevalentemente nel sistema del Margine. Il PO deve garantire inoltre che le nuove urbanizzazioni rispettino le regole insediative e architettoniche storiche, tengano conto della qualità delle visuali, degli scorci paesistici e dei punti panoramici, contribuiscano all'incremento degli spazi pubblici in termini di quantità e qualità morfologica. I nuovi interventi devono altres&igrave essere opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico, senza alterarne la qualità morfologica e percettiva e devono essere coerenti con le parti storiche dell'insediamento per tipi edilizi, materiali, colori e altezze.

3. Per tutelare il paesaggio del territorio collinare il PS dispone inoltre che gli interventi sul territorio rurale debbano:

  • - garantire l'equilibrio idrogeologico valutando modalità di impianto che assecondino la morfologia del suolo e prevedendo, ove necessario, l'interruzione delle pendenze più lunghe anche al fine di contenere i fenomeni erosivi;
  • - assicurare, negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull'assetto idrogeomorfologico, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico prevedendo altres&igrave adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità;
  • - nella progettazione di infrastrutture e altri manufatti permanenti di servizio alla produzione agricola perseguire la migliore integrazione paesaggistica valutando la compatibilità con la morfologia dei luoghi e con gli assetti idrogeologici ed evitando soluzioni progettuali che interferiscano visivamente con gli elementi del sistema insediativo storico;
  • - il PO deve promuovere, anche attraverso incentivi pubblici, pratiche agricole che vadano verso la conservazione di queste importanti emergenze geomorfologiche, il mantenimento dei tessuti coltivati d'impronta tradizionale e delle relative sistemazioni di versante, con particolare riferimento a quelli posti attorno ai nuclei storici e lungo la viabilità fondativa caratterizzati dalla diversificazione colturale data dall'alternanza tra oliveti, vigneti, seminativi arborati e semplici (morfotipo 19 della carta dei morfotipi rurali del PIT), forme di delocalizzazione di attività e manufatti non compatibili con la conservazione delle Balze, la gestione della continuità delle frange boscate che si insinuano nel tessuto dei coltivi e si connettono alle formazioni principali.

In ambito forestale il PS contiene azioni volte al miglioramento della gestione dei boschi collinari, planiziali e ripariali compresa la viabilità di servizio. Il PS favorisce la gestione forestale sostenibile finalizzata a migliorare la multifunzionalità dei boschi, compresa la funzionalità economica di assorbimento di CO2, a limitare la diffusione delle specie alloctone infestanti. A tal fine il PO deve prevedere interventi rivolti ad assicurare una densità faunistica sostenibile e stabilire le casistiche di eccezionalità di trasformazione per le aree boscate al fine di perseguire le finalità e gli obiettivi del PS.

4. Il PS dispone infine che per le colture specializzate di grandi estensioni con ridisegno integrale della maglia agraria gli interventi di riqualificazione devono privilegiare la funzionalità del sistema di regimazione idraulico-agraria e di contenimento dei versanti, con sistemazioni coerenti con il contesto paesaggistico e l'introduzione di connessioni ecologiche (siepi, filari alberati) in grado di migliorarne i livelli di permeabilità ecologica.

5. Il PO deve tutelare le visuali percepite dalla viabilità panoramica, costituita dalla Strada Provinciale dei Sette Ponti e da alcuni tratti di viabilità comunale che da questa si diramano, cos&igrave come individuate dalla Tavola 9 della intervisibilità del PS, l'integrità visiva dello scenario paesaggistico costituito dalle Balze e i calanchi del Valdarno e a tal fine sono vietati interventi antropici suscettibili di alterarne le caratteristiche geomorfologiche.

6. Il PO deve tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, assicurando che eventuali modifiche del tracciato stradale posto sulle dorsali mantenga una posizione di crinale e si adatti alla morfologia del terreno. Devono altres&igrave essere tutelate e riqualificate le relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno dei versanti.

7. Il PO deve favorire il potenziamento di una rete di fruizione lenta del territorio, valorizzando la viabilità minore e i sentieri esistenti, qualificando i nuclei storici e i borghi rurali come nodi e punti di sosta di un sistema di itinerari, per integrare l'accessibilità ai sistemi insediativi reticolari con la fruizione turistica dei paesaggi.

Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:53