Norme Tecniche di Attuazione

Art. 66. Disposizioni comuni

1. Le condizioni di attuazione delle trasformazioni sono strettamente legate alle situazioni di criticità e pericolosità descritte e messe in evidenza nel quadro conoscitivo e nelle cartografie di pericolosità geologica, pericolosità sismica, pericolosità idraulica e vulnerabilità degli acquiferi del Piano Strutturale cos&igrave come aggiornate nel supporto al presente Piano Operativo in funzione dei disposti normativi intervenuti a seguito dell'approvazione del PS e negli elaborati relativi alle indicazioni di fattibilità e relative prescrizioni elaborate a compendio delle indagini geologico-tecniche e idrauliche di supporto al presente Piano Operativo. Per comodità di riferimento e consultazione si riporta l'elenco degli elaborati costituenti il "quadro conoscitivo" (elaborati del Piano Strutturale e/o loro integrazioni e approfondimenti realizzati in corso di preparazione del presente supporto al Piano Operativo) a cui le presenti norme fanno riferimento per la definizione delle pericolosità:

T.GEO.05 (NW,SW,NE, SE) - Carta pericolosità geologica (elaborati di PS aggiornati per il PO);

T.GEO.06 (NW,SW,NE, SE) - Carta idrogeologica e vulnerabilità degli acquiferi (elaborati di PS);

T.G.05 - Carta pericolosità sismica per previsioni ricadenti in territorio rurale (elaborato di PO);

TG.06 - Carta pericolosità sismica per le frazioni di Cancelli, Le Fornaci, Montanino, Pietrapiana, Prulli, San Donato in Fronzano, Sant'Ellero, Saltino e Vallombrosa (elaborato di PS aggiornato per il PO alla studio di MS di livello 2 - OCDPC 344/2016);;

TG.07 - Carta della pericolosità sismica per le frazioni di Tosi, Donnini, San Clemente, Ciliegi e Matassino (elaborato di PS aggiornato per il PO alla studio di MS di livello 2 - OCDPC 344/2016);

TG.08 - Carta della pericolosità sismica per le frazioni di Capoluogo, Leccio e Vaggio (elaborato di PS aggiornato per il PO alla studio di MS di livello 2 - OCDPC 344/2016);

T.07a/b - Carta della pericolosità idraulica ex Reg. Reg. n. 53/R (elaborati di PS aggiornati per il PO);

T.09 a/b - Carta della magnitudo idraulica (elaborato di PO).

2. La disciplina di tutela dell'integrità fisica del territorio recepisce le vigenti norme sovraccomunali (statali e regionali) in materia e le disposizioni e prescrizioni contenute negli strumenti della pianificazione territoriale e atti di governo del territorio dei diversi soggetti e autorità istituzionalmente competenti in materia geologica, idraulica e sismica, coordinandole con la normativa urbanistico-edilizia e con le previsioni di cui al presente Piano Operativo. Per facilità di orientamento si riporta un repertorio di norme e piani sovraordinati vigenti al momento della stesura delle presenti norme; resta inteso che si intendono direttamente recepite norme e piani che dovessero eventualmente sopravvenire e che si intendono, al pari, decadute quelle relative a piani o disposti che dovessero subire abrogazione:

• Piano di Bacino del Fiume Arno - stralcio" Riduzione rischio idraulico" approvato con D.P.C.M. 05/11/1999;

• Piano di Bacino del Fiume Arno - stralcio "Assetto idrogeologico" (PAI, Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Arno) approvato con D.P.C.M. 6 maggio 2005, ad oggi ancora in vigenza limitatamente agli aspetti relativi alla pericolosità geomorfologica per frana;

• Piano di Bacino del Fiume Arno - stralcio "Bilancio idrico" approvato con D.P.C.M. 20/02/2015;

• Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) della Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale adottato con deliberazione n. 26 del 20.12.2021 del Comitato Istituzionale Integrato dell'Autorità di bacino del fiume Arno e successivo approvazione con DPCM n. 152 del 1 dicembre 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 31 del 7.02.2023 che sostituisce abrogandoli i contenuti in materia di pericolosità idraulica e le relative mappe del PAI;

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 ("Norme in materia ambientale") e successive modifiche e integrazioni, con particolare riferimento alla Parte III ("Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche");

• Legge regionale 24 luglio 2018, n. 41 "Disposizioni in materia di rischio di alluvioni e di tutela dei corsi d'acqua in attuazione del decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 49 (Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni). Modifiche alla legge regionale 80/2015 e alla legge regionale 65/2014"; cos&igrave come modificata dalla Legge regionale 17 febbraio 2020, n. 7 "Disposizioni in materia di rischio di alluvioni. Modifiche alla L.R. 41/2018".

• Legge regionale 21 marzo 2000, n. 39 "Legge forestale della Toscana" in materia di vincolo idrogeologico;

• Regolamento 25 ottobre 2011, n. 53/R - Regolamento di attuazione dell'art. 62 della L.R. n. 1/2005 in materia di indagini geologiche;

Regolamento 30 gennaio 2020, n. 5/R - Regolamento di attuazione dell’art. 104 ella L.R. n. 65/2014 in materia di indagini geologiche, idrauliche e sismiche;

• Regolamento 8 agosto 2003, n. 48/R "Regolamento Forestale della Toscana" in materia di vincolo idrogeologico;

• Delibera della Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di Bacino Distrettuale n. 28 del 21 dicembre 2029 di chiusura del procedimento per il progetto di PAI adottato con delibera CIP 20/2019 e contestuale adozione del nuovo progetto di PAI “dissesti geomorfologici” per l’intero Distretto Appennino Settentrionale “Piano di Bacino stralcio assetto idrogeologico per la gestione del rischio da dissesti di natura geomorfologica (PAI) – Variante generale ai vigenti Piani Stralcio Assetto Idrogeologico dei bacini del distretto, avente ad oggetto la revisione del quadro normativo e delle classi di pericolosità ai fini della loro integrazione a scala distrettuale” adottato, senza vigenza delle salvaguardie e/o disciplina di piano, e pubblicato sulla G.U. n. 3 del 04.01.2023.

3. Le presenti norme e più in generale le disposizioni e le prescrizioni contenute nel presente Piano Operativo sono mirate al raggiungimento dei seguenti obiettivi fondamentali, in conformità con le disposizioni e prescrizioni contenute nei repertori normativi, negli strumenti della pianificazione territoriale e negli atti di governo del territorio:

  • a. mitigazione della pericolosità idrogeologica, nel rispetto delle esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse naturali ed essenziali del territorio, e raggiungimento di livelli di sicurezza adeguati rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e geomorfologico in atto o potenziali, mediante:

• sistemazione, conservazione e riqualificazione del suolo nei bacini idrografici, con interventi idrogeologici, idraulici, idraulico-forestali, idraulico-agrari, nonché opere di bonifica, di consolidamento e messa in sicurezza;

• difesa, sistemazione e regolazione dei corsi d'acqua, con modalità tese alla conservazione e, ovunque possibile, al miglioramento delle condizioni di naturalità;

• mantenimento del reticolo idrografico in condizioni di efficienza idraulica ed ambientale, ai fini della ottimizzazione del deflusso superficiale e dell'allungamento dei tempi di corrivazione;

• moderazione delle piene, anche mediante interventi di carattere strutturale per la difesa dalle inondazioni e dagli allagamenti;

• conseguimento e mantenimento della piena funzionalità delle opere di difesa finalizzate alla sicurezza idraulica e geomorfologica;

• contenimento dell'impermeabilizzazione del suolo;

• difesa e consolidamento dei versanti e delle aree instabili e loro protezione da fenomeni di erosione accelerata e instabilità, con modalità tese alla conservazione e, ovunque possibile, al miglioramento delle condizioni di naturalità;

• difesa degli insediamenti e delle infrastrutture da fenomeni franosi e altri fenomeni di dissesto;

• rafforzamento delle attività di risanamento e di prevenzione da parte degli enti operanti sul territorio.

  • b. mitigazione della pericolosità e del rischio sismica;
  • c. tutela e governo della risorsa idrica, mediante:

• protezione degli acquiferi e dei punti di captazione acquedottistici da interventi e/o attività potenzialmente inquinanti;

• regolamentazione dell'approvvigionamento idrico autonomo, ai fini della salvaguardia qualitativa e quantitativa della risorsa idrica e della ricostituzione delle riserve idriche anche potenziali;

• incentivazione di soluzioni tecnologiche finalizzate al risparmio idrico (reti differenziate per lo smaltimento e per l'adduzione idrica, riutilizzo delle acque reflue, etc.).

4. Per quanto riguarda gli interventi urbanistico-edilizi e/o di trasformazione territoriale ricadenti in aree soggette a vincolo idrogeologico, ivi comprese le sistemazioni idraulico-agrarie e forestali, si fa riferimento alle vigenti norme regionali in materia forestale (Regolamento Regionale 48/R e successive modifiche ed integrazioni).

5. Ogni adeguamento degli elaborati cartografici di cui al precedente comma 1 e/o delle presenti norme a sopravvenute disposizioni statali o regionali in materia di integrità fisica del territorio, ovvero a strumenti o atti sovraordinati in materia di assetto idrogeologico e idraulico approvati successivamente all'entrata in vigore del presente Piano Operativo, è effettuato per semplice presa d'atto, senza che ciò costituisca variante urbanistica.

6. Fanno parte del presente normato, anche se non materialmente riportati e/o allegati, i contenuti dell'elaborato "F.0 - Relazione tecnica - schede e cartografia di fattibilità" con relative indicazioni prescrittive, di cui al supporto geologico al presente Piano Operativo, redatte in ottemperanza alle indicazioni del Reg. Reg. n. 53/R integrato con i precetti della L.R. n. 41/2018 come integrata e modificata dalla L.R. n. 7/2020.

Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:51